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Pordenone, Il.

Pseudonimo di Giovanni Antònio de' Sacchis. Pittore italiano. Dalle sue opere giovanili (S. Michele, Giovanni Battista e Valeriano, 1506) si evince l'influsso dei pittori appartenenti alla Scuola di Tolmezzo e di Pellegrino di San Daniele, mentre nelle pitture successive (affreschi di San Lorenzo a Vacile, 1508, Spilimbergo; Madonna e santi, 1511, Venezia, Accademia) si nota un addolcimento di linee e colori di derivazione giorgionesca e belliniana. Risultato di un probabile viaggio a Roma e del contatto con la pittura di Michelangelo è il ciclo di affreschi dipinto nel 1519 nella cappella Malchiostri nel duomo di Treviso, realizzato con uno stile drammatico-scenografico che si riscontra con maggiore evidenza negli affreschi rappresentanti scene della Passione nel duomo di Cremona (1520-22). Nelle opere seguenti P. palesa suggestioni classicistiche provenienti da Raffaello e da Correggio (Matrimonio mistico di Santa Caterina, 1529-31, Piacenza, chiesa della Madonna di Campagna). Famosa è soprattutto la pala d'altare San Lorenzo Giustiniani e santi (1532, Venezia, Accademia) ispirata a Tiziano, ma originale per lo schema compositivo adottato dall'artista. Molto attivo in Friuli e nell'entroterra veneto (Annunciazione, 1537, Santa Maria degli Angeli, Murano), verso la fine del 1538 P. fu chiamato da Ercole II a Ferrara (Pordenone 1484 circa - Ferrara 1539).